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Nuovi limiti elettromagnetici per il 5G: un nuovo passo per potenziare la connettività
2 Maggio 2024
A partire dal 29 aprile, si è aperto un nuovo capitolo in Italia grazie all’innalzamento dei limiti di emissioni elettromagnetiche per le reti 5G, da 6V/m a 15 V/m. Questo significativo cambiamento è stato accolto con entusiasmo dall’industria delle telecomunicazioni, che da tempo chiedeva maggiore flessibilità per lo sviluppo della rete mobile di quinta generazione.
L'entrata in vigore delle proposte all’interno del decreto Concorrenza, segna un punto di svolta nella politica regolatoria italiana riguardo le tecnologie wireless. Fino ad ora, l’Italia si è distinta con i limiti elettromagnetici più restrittivi a livello mondiale. Secondo quanto scrive il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) in una nota stampa, questo aumento dei limiti consentirà di “amplificare l’adozione del 5G”, aprendo la strada allo “sviluppo della 5G economy italiana”. Ciò potrebbe portare a una più rapida implementazione del 5G, garantendo velocità di connessione più elevate e una migliore copertura territoriale.
Uno dei principali vantaggi di questo cambiamento è la possibilità per le antenne 5G, soprattutto per quelle che agiscono nella banda dei 26GHz, di creare campi più omogenei e ampliare il loro raggio di azione. Ciò significa che saranno necessarie meno antenne per coprire la stessa area, riducendo costi di implementazione e migliorando l’efficienza complessiva della rete.
Restano, però, le preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi per la salute e per l’ambiente. Tuttavia, sia il governo che gli esperti, sottolineano che il nuovo limite rimane significativamente al di sotto del livello minimo (di 61 V/m) raccomandato dall’ICNIRP, l’organismo internazionale di riferimento per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti.
Sebbene i limiti siano stati incrementati, l’Italia rimane sempre il paese europeo con il minor livello di emissioni elettromagnetiche. Un tema che solleva critiche e preoccupazioni ma che rappresenta un passo avanti importante per l’Italia nel suo percorso verso un futuro digitale più avanzato e connesso.